Dalla Maschera Al Make Up
IL MAKE UP IN ISTITUTO – Rendiamo la cliente la vera protagonista delle sue feste di carnevale: insegniamole come truccare se stessa e i suoi cari e come rimuovere correttamente il make up dalla pelle.
IL MAKE UP IN ISTITUTO – Rendiamo la cliente la vera protagonista delle sue feste di carnevale: insegniamole come truccare se stessa e i suoi cari e come rimuovere correttamente il make up dalla pelle.
La maschera è un misterioso oggetto che sin dall’epoca primitiva ha permesso all’uomo di potersi trasformare, imitando le fattezze degli animali che lo circondavano e permettendogli dunque di celebrare i vari riti propiziatori che scandivano le battute di caccia. Nel corso della storia, poi, il mascherarsi ha assunto diversi altri significati – da rituale a teatrale, sino a diventare goliardico -, ma sempre accomunati dal suo scopo principale, ovvero consentire la perdita d’identità di chi la indossa.
Se ai tempi degli antichi Romani e nella settecentesca Venezia la maschera nascondeva il ceto sociale di servi e nobili, che partecipavano allo stesso banchetto senza riconoscersi agevolando, così, una comunicazione paritaria, per contro il mascherarsi ai tempi nostri può cambiare concezione ed essere usato per poter esprimere senza filtri il proprio sé, liberandosi, in maniera pirandelliana, della virtuale maschera del personaggio che abbiamo costruito per essere accettati e riconosciuti dalla società.
“Lo spunto del trucco diventa uno strumento per farci ricordare dalle clienti per le nostre iniziative attuali e mai scontate.”
DALLA MASCHERA AL TRUCCO
Se dunque questo intrigante gioco di trasformazioni affascina, quale occasione migliore del carnevale per renderlo più personalizzato e unico? Abbandoniamo, quindi, le maschere e iniziamo a pensare alla realizzazione di un make up artistico, che ci permetterà di entrare in sintonia con i nostri clienti coinvolgendoli in un’iniziativa che può contribuire ad animare l’istituto in modo originale ed esclusivo.
Molti istituti lamentano che i primi mesi dell’anno vedono poca movimentazione della clientela; ecco dunque un’occasione divertente per proporre un’iniziativa che magari non abbiamo preso ancora in considerazione: Consigli per il trucco di carnevale. Questa iniziativa può essere promossa già un mese prima del carnevale, e pensando che nel 2021 sarà esattamente a metà febbraio (14 febbraio), sin da ora possiamo iniziare ad organizzarci al meglio.
Come procedere? L’idea è quella di proporre una tematica coinvolgendo non solo la cliente, bensì tutti i suoi familiari con proposte semplici da realizzare ma di grande effetto. Potremmo pensare a una proposta “Carnevale Innamorati” (quest’anno carnevale coincide con San Valentino) e una “Carnevale con i Bimbi”, mentre un terzo spunto potrebbe essere quello di proporre un tema legato a una tradizione antica di una località esotica.
Non sarete voi a truccare le clienti e i loro bimbi, ma glielo insegnerete nei giorni precedenti.
PROPOSTE DI MAKE UP
Partiamo dalla comunicazione dell’iniziativa – ovvero gli strumenti da utilizzare per stimolare le clienti: per prima cosa occorre creare un menù nel quale venga spiegato di cosa si tratta. Uno slogan potrebbe essere, ad esempio, “I trucchi per un carnevale unico e sfavillante – scegli il tema del tuo carnevale e prenota la tua lezione di trucco per una serata esclusiva”.
Poi occorrerà redigere il menù, che sarà suddiviso per le tre categorie (ovvero “Carnevale Innamorati”, “Carnevale con i Bimbi” e “Carnevale Esotico”); sceglieremo, quindi, tre proposte per ciascuna tematica tra le quali la cliente potrà orientarsi. È indispensabile limitare la scelta tra proposte ben precise per poter sia organizzare al meglio i materiali necessari che prepararsi adeguatamente ottimizzando i tempi di realizzazione – e quindi garantendosi la marginalità dell’operazione.
Nel dettaglio posso suggerire alcune proposte: per il Carnevale Innamorati il menù potrebbe offrire Aladdin e Jasmine ispirato al noto cartone Disney, Gatsby e Daisy per un serata nell’America anni ’20, Amore e Psiche per un travestimento ispirato alla mitologia greca. Per il Carnevale con i Bimbi si può spaziare nel vasto mondo dei cartoon, scegliendo sempre personaggi il cui volto non sia troppo lontano dalla morfologia umana in modo da non costringersi ad affrontare le difficoltà di un trucco cinematografico. Alcune proposte possono essere: Gli Antenati, Alice nel Paese delle Meraviglie, la Famiglia Addams. Nel menù Carnevale Esotico, invece, possiamo lasciarci ispirare da Viaggio in Giappone Samurai e Geisha, Viaggio ancestrale Danzatori a Bali e Serata magrebina Sguardi a Marrakech.
Ovviamente queste sono delle semplici idee, da modificare anche in base alle peculiarità dell’istituto: far sognare la cliente a immaginare una serata che possa trasformarsi nel gusto della sua stessa preparazione può facilmente coinvolgerla anche nell’acquisto di un trattamento correlato al tema scelto.
La strategia vincente è dunque quella di offrire temi con personaggi facilmente replicabili e soprattutto che vi permettano di utilizzare quasi esclusivamente cosmetici del make up che normalmente avete in istituto, scegliendo soltanto qualche prodotto per body painting colorato per il trucco dei più piccoli, che sicuramente gradiranno; per gli adulti potremo decidere di aumentare la luminosità del trucco avvalendoci di qualche glitter.
LA RIMOZIONE DEL MAKE UP
Un argomento che andrà affrontato con le clienti, poi, sarà quello di consigliare il modo migliore per rimuovere il trucco, che seppur realizzato con cosmetici di qualità sarà certamente più carico rispetto ad un make up quotidiano. Dunque ancora una volta l’occasione per parlare di quanto sia importante utilizzare prodotti detergenti rispettosi della pelle, soprattutto dei più piccoli, e anche questa può diventare l’opportunità per proporre latte e lozione sottolineando quanto possa essere dannoso per la pelle un detergente formulato con tensioattivi rispetto ai detergenti di origine vegetale. Per questo faremo chiarezza chiedendo al dottor Eugenio Vuillermin di spiegarci questa differenza.
“«Sporco impossibile? Nooo, non esiste sporco impossibile per…» era il tormentone della campagna pubblicitaria di un noto detersivo degli anni ’70, che continuò anche durante gli anni ’80 mostrandoci il famoso chitarrista Franco Cerri ammollo nell’acqua e dalla cui camicia sporca si staccavano grosse gocce scure. Ebbene, quelle gocce non erano altro che lo sporco in fase grassa che veniva inglobato nelle micelle, aggregati di particolari molecole che permettono di disperdere una fase grassa in una acquosa, che altrimenti non sarebbero tra loro miscibili.
La rimozione dello sporco (fase grassa) dai tessuti come dalla pelle, detta detersione, può essere fatta in due modi: tramite emulsione o per affinità.
Nel primo caso (emulsione) si usano i tensioattivi, sostanze che sono in grado di modificare la tensione superficiale dell’acqua permettendo la miscibilità tra due liquidi diversi e quindi il distaccamento dello sporco dalla pelle. Il processo avviene grazie alla composizione di queste molecole organiche (tensioattivi) in cui una parte, detta “testa”, contiene una carica elettrica (polare) che si lega all’acqua, mentre la parte restante, detta “coda”, è apolare, ovvero non presenta cariche elettriche e si lega allo sporco.
Il sapone è il tensioattivo più noto fin dall’antichità, citato nei testi degli antichi Romani ma usato già dalle società primitive. Il primo detergente sintetico fu sviluppato nel 1834. Adesso, grazie alle conoscenze in ambito chimico, sono state sintetizzate varie classi di tensioattivi catalogate in base alla carica della parte ionica della molecole: abbiamo così i tensioattivi anionici, cationici, anfoteri, non ionici. I tensioattivi tendono ad essere aggressivi per la pelle in quanto, oltre ad asportare lo sporco, rimuovono anche il film idrolipidico con il risultato di diminuire le difese naturali della pelle e renderla più vulnerabile alle aggressioni esterne.
Nel secondo caso (per affinità) si usano invece sostanze oleose che sciolgono lo sporco di natura grassa, come per esempio il sebo, sfruttando il principio chimico de “il simile scioglie il suo simile”. Si tratta di oli di origine vegetale, come l’olio di ricino e quello di cocco. In questo modo si può rimuovere la fase grassa mantenendo inalterato lo strato idrolipidico della pelle.”
UNO SPUNTO, TANTE OPPORTUNITÀ
Possiamo, quindi, iniziare sin da ora a promuovere le iniziative legate al carnevale, invogliando le clienti a scegliere il tema di loro gradimento e a fissare un appuntamento per la vostra lezione di trucco. Non sarete dunque voi a dover truccare le clienti e i loro bimbi, ma glielo insegnerete nei giorni precedenti: potrete così coinvolgere un numero maggiore di persone e offrire una proposta completa. Una promozione interessante potrebbe essere quella di abbinare alla lezione di trucco la vendita del prodotto detergente e di un trattamento viso.
Ancora una volta, lo spunto del trucco diventa un’opportunità di coinvolgimento e movimentazione dell’istituto, ma soprattutto uno strumento per farci ricordare dalle clienti per le nostre iniziative attuali e mai scontate.
Elena Frigerio
Formatrice tecnica e consulente Beauty & Wellness.
Eugenio Vuillermin
Dottore in Chimica Industriale.
FRIGERIO E. , VUILLERMIN E.,2020, Feste Da Fiaba, BEAUTY FORUM, DICEMBRE 2020 – GENNAIO 2021