Sebbene si sia trattato di un processo graduale, sia gli uomini che le donne di questa grande civiltà antica erano molto attenti alla cura del loro aspetto, e un posto in primo piano aveva la cosmesi. Con l’espandersi dell’Impero Romano e della sua potenza, venne abbandonata la semplicità di usi e costumi e iniziò il commercio di materie prime e cosmetici pregiati e ricercati.
Nacque così la figura delle schiave cosmetae, dedite sia alla produzione di cosmetici che alla cura della bellezza delle proprie padrone.
I trucchi divennero così importanti che Ovidio scrisse un manuale di trucco, una sorta di poemetto sui cosmetici “De medicamine faciei feminae” in cui si potevano trovare consigli e ricette per essere impeccabili.
In linea generale, venivano utilizzate le stesse tipologie di cosmetici che utilizziamo ancora oggi: fondotinta, rossetto, fard, ombretti per palpebre e sopracciglia, e il kajal che arrivava dall’India. Anche gli uomini si truccavano, ma generalmente solo con il fondotinta ed erano molto diffusi nei posticci appositamente dipinti sulla guancia.
Ciglia e contorno occhi erano ben delineati con la fuliggine e era già diffuso l’utilizzo di sopracciglia finte e ciglia finte; a questo proposito le sopracciglia venivano scurite ed allungate con l’aiuto di un bastoncino sottile su cui veniva posto del carbone o mina di piombo. Le labbra venivano colorate di rosso con polvere di ocra (che si presenta in una vasta gamma di colori che spazia dall’arancione al rosso fino al marrone con le relative sfumature).
Per ritrovare il fascino delle antiche matrone romane prova questo speciale trattamento: Baume Levres Pulpeuses di Sothys, un balsamo labbra rimpolpante da abbinare a un rossetto Rouge Doux Sothys, effetto gloss garantito.