Il periodo del Barocco segna una svolta in ambito cosmetico e la beauty routine assume un ruolo essenziale, diventando sinonimo di mondanità, la massima espressione di una cultura attiva ed estremamente modaiola. Mutano così i canoni e i valori estetici che se prima annoveravano una donna angelizzata, musa ispiratrice del Dolce Stil Novo, si rinnovano in una Venere dalle forme generose, con uno sguardo tinto di una sottile malizia. E in quest’epoca, decisamente sfarzosa e tendente all’artificio, il trucco assume i toni di un rituale imprescindibile.
Per questo motivo nel Barocco si delinea e prende forma la prima vera figura del makeup artist nella storia: il pittore che spesso veniva assunto come consulente dalle dame che diventavano la sua tela a cui ispirarsi.
L’incarnato doveva apparire perfetto, impeccabile, mascherando segni e cicatrici (anche le lentiggini dovevano essere coperte) con abbondante cipria che veniva applicata principalmente su décolleté, viso e collo ma anche le braccia e le mani non venivano tralasciate soprattutto in occasione di balli e importanti ricevimenti. Questa base di cipria era funzionale per mettere in luce lo sguardo; gli occhi infatti erano scuri e profondi, creando con dei pennelli appositi delicate sfumature. Per ricreare tutto ciò veniva applicata sulle palpebre l’atropina, mentre le sopracciglia erano appositamente marcate e ricalcate da matite, per segnare un netto contrasto con parrucche posticce. E per far risaltare ulteriormente la pelle bianca (l’abbronzatura era stata completamente bandita) nasce il primo fard in grado di accentuare le guance e far risaltare le gote.
Immancabili, segno barocco per eccellenza, i finti nei sul viso non comparivano casualmente sul viso ma anzi, al contrario, seguivano un vero e proprio codice. Ecco così che nei posti ai lati del naso potevano esprimere sfrontatezza, vicino alla bocca un chiaro segnale di tirabaci, un’insolita discrezione se applicati nella piega del mento mentre decisamente passionali se facevano la loro comparsa vicino all’occhio. Infine le labbra dovevano essere rosse e marcate attraverso l’uso del “fattibello”, un rossetto ricavato dalla cocciniglia che potevano utilizzare ugualmente sia uomini che donne.
Per ricreare un trucco di ispirazione barocca potete provare la matita Stylo Sourcils, una matita per sopracciglia in grado di disegnare lo sguardo. Grazie alla sua mina sottile, studiata ad hoc, svolge una duplice funzione: ridisegna le linee e al tempo stesso riempie le zone meno dense, garantendo una tenuta perfetta per tutto il giorno. E prima di applicare un rossetto rosso brillante, l’utilizzo di un balsamo labbra rimpolpante come il Baume Levres Pulpeuses regala un effetto morbido e rimpolpante, grazie alla sua texture luminosa che dona un colore naturale; un gloss non appiccicoso da utilizzare prima del rossetto.